“Il 01/01/1948 quando è entrata in vigore la Costituzione Italiana io non ero ancora nata…però qualcuno di molto perspicace ha scritto nell’art. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignita’ sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali…..omissis”.
E poi per trovare le soluzioni ha specificato nell’art. 38
Dopo aver abrogato le norme del 71 e del 78 considerate ormai obsolete con la legge 41/1986 sono stati posti alcuni dictat che troviamo nell’art. 32
• Comma 20 – non possono essere approvati progetti di costruzione o ristrutturazioni di opere pubbliche che non siano conformi alle disposizioni di legge….omissis Non possono altresì essere erogati dallo Stato o da altri enti pubblici contributi o agevolazioni per la realizzazione di progetti in contrasto con le norme di cui al medesimo decreto.
• Comma 24 – a decorrere dall’anno 1986, una quota pari al 5% dello stanziamento iscritto al capitolo n. 8405 dello stato di previsione del Ministero dei Lavori Pubblici deve essere destinata ad interventi di ristrutturazione ed adeguamento in attuazione della Normativa…..omissis.
Certo non è mio compito insegnare alle Amministrazioni Comunali tutte le norme che si sono susseguite negli anni e parimente disattese, per dichiarazione esplicita “tutti sanno tutto e sono in grado di fare!!!!!…salvo poi non fare nulla oppure farlo sbagliato!!!! Ed usufruire di fondi pubblici senza l’ottemperanza delle norma per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Tra le altre norme è previsto che i Comuni che non avessero provveduto alla redazione dei PEBA e dei PISU nei tempi previsti dalla Legge dovevano essere commissariati.
Che dire… nessun Comune è stato commissariato per questo, il problema non si percepisce fino a che la vita non mette di fronte a conti salati. Di fatto questa Amministrazione Comunale nel 2015 con grande pubblicità approvò in Consiglio Comunale, all’unanimità, un atto di indirizzo per la redazione dei PEBA, demandando al Sindaco e alla Giunta di mettere in atto tutto quanto necessario a quanto richiesto per l’attuazione compreso il reperimento dei fondi necessari.
Si sarebbe dovuto provvedere a redigere un progetto preliminare che indicasse i costi almeno per l’individuazione delle criticità e di tutto quanto necessario per la redazione del piano e, poiché questo importo supera l’importo previsto dalla Legge, predisporre l’inserimento di tale progetto nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche per l’anno 2015 Ebbene negli  emendamenti al Piano Triennale del 2015 non sono stati inseriti impegni di spesa a copertura della delibera ed ancora oggi…con grandi sbandieramenti per il Piano Triennale, deliberato dalla Giunta e dato in pasto alla stampa delle barriere architettoniche non si parla. Giungono per altro “voci” che insistono nel garantire che non è possibile inserire tale progetto
con il relativo impegno di spesa all’interno del Piano Triennale delle Opere Pubbliche, ma allora le stesse “voci” potrebbero indicare dove deve essere previsto???
Perché redigere un progetto per l’abbattimento delle barriere architettoniche quando dobbiamo andate tutti in bicicletta su una pista ciclabile??? …progettata ed inserita nel Piano Triennale per molte migliaia di Euro, oppure altre cose assolutamente inutili.
Cara Amministrazione …(e come al solito il mio cara è polemico), siamo stanchi di essere presi in giro, siamo stanchi di non avere la possibilità di essere autonomi in una città alla quale paghiamo tasse salate per tutto, siamo stanchi di essere considerati nulla.
Non so dove siano le forze politiche dell’opposizione, tanto vituperate, che si vedono ignorare un provvedimento preso in nome dei cittadini, è a dir poco una vergogna…
Circa un mese fa parlando con l’Ing. Ceccarelli, Assessore competente, ho posto il problema, mi aveva rassicurata che avrebbe provveduto invece non è stato fatto nulla…
Ora la misura è colma e pertanto la prossima lettera verrà inviata al Prefetto che, in ottemperanza a quanto prescritto dalla Legge dovrà commissariare il comune inadempiente.
È una vergogna inconcepibile, tempi lunghissimi per ogni cosa che riguarda tutto e principalmente la disabilità. Attese di molti mesi per ottenere un permesso di sosta numerato davanti al cancello di casa, impedendo intanto il disabile di poter uscire liberamente… ”dovrà riunirsi la commissione” accampano come motivazione al comando di Polizia Municipale, ma
nessuno si vergogna almeno un po’???? …Amministratori voglio ricordarvi che non sappiamo cosa la vita abbia in serbo per
noi…potrebbe darsi anche un evento che metta un po’ di persone di fronte alla disabilità”.
Elena De Paolis

 

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