I fatti di cronaca nera riportano spesso omicidi effettuati da uomini, ma non bisogna dimenticare che anche le donne sono in grado di uccidere. Tra le Serial Killer più famose di Italia spicca Leonarda Cianciulli, rimasta nella memoria della cronaca nera per essere diventata la saponificatrice di Correggio. Come scritto da lei stessa nel proprio memoriale, Leonarda nasce a Montella nel 1894, mostrando sin da subito un temperamento decisamente fuori dalle righe per quel tempo. La donna è infatti impulsiva, disinibita, dedita al furto e alla truffa e poco incline ad obbedire al marito, che aveva inoltre deciso di sposare contro il volere della madre. Una scelta non accettata dalla donna la quale, in un impeto di rabbia, maledice la figlia. Ad aggravare le insicurezze di Leonarda Cianciulli, che crede fortemente nella magia, anche la profezia di una zingara secondo la quale il destino di Leonarda sarebbe stato quello di dover vedere morire tutti i propri figli.  Nonostante alcuni aborti, però, Leonarda riesce ad avere quattro figli grazie all’intervento di una strega che, a suo dire, le avrebbe tolto la maledizione. Gli anni passano e l’Italia entra nella seconda guerra mondiale. Terrorizzata dalla possibilità che uno dei suoi figli possa essere mandato in guerra e ucciso come predetto dalla zingara, la donna decide di ricorrere ancora una volta alla magia. Leonarda Cianciulli, nel 1939, vive ormai a Correggio, un posto molto diverso da Montella, dove da ragazza problematica diventa solo una donna forse un po’ eccentrica, ma rispettata dai vicini, e che ama passare il pomeriggio in compagnia chiacchierando e mangiando dolci.  Tra le sue amiche, ci sono anche tre donne ormai rimaste sole e con un forte desiderio di cambiare vita. Delle vittime perfette per Leonarda, intenzionata a compiere dei riti sacrificali. La prima ad essere assassinata è Faustina Setti. Anziana e analfabeta, la donna era andata a casa dell’amica per sapere i dettagli relativi ad un incontro amoroso che Leonarda le aveva detto di aver organizzato con uomo residente in un’altra città. Non appena rimaste sole, però, Leonarda colpisce l’anziana con un’ascia e la fa completamente a pezzi. Ma l’orrore non si ferma qui. Leonarda Cianciulli, infatti, come da lei stessa raccontato, decide di prendere i resti dell’amica e di scioglierli in una pentola, con lo scopo di farne dei dolci da offrire ai propri ospiti e famigliari. Un anno dopo, la mala sorte si abbatte su Francesca Clementina Soavi, a cui Leonarda aveva promesso un lavoro segreto in un collegio femminile fuori città. Questa volta, per evitare di essere scoperta, convince la donna a scrivere alcune cartoline da inviare in un secondo momento ai famigliari, ignari della vera meta di Francesca. Desiderosa di cambiare vita, Francesca fa come detto, ma non riesce a mantenere il segreto con la vicina di casa alla quale confessa di non stare andando in vacanza, ma a lavorare in una nuova città. Non consapevole di questo fatto, Leonarda ripete il copione dell’uccisione e della bollitura in pentola con la soda caustica, incaricando il figlio Giuseppe di spedire le cartoline della giovane ai famigliari. L’ultima vittima della saponificatrice è, invece, Virginia Cacioppo, una famosa cantante d’opera dell’epoca. Fatta entrare anche lei in casa con un inganno, la donna viene uccisa, bollita in pentola e trasformata in saponette. Fino a quel momento, a causa degli orrori della guerra, poche persone avevano fatto caso alla scomparsa delle prime due vittime, ma tutto cambia alla morte di Virginia Cacioppo. Infatti, la scomparsa di un’artista così famosa non riuscì ad essere ignorata dall’opinione pubblica. Inoltre, poiché anche lei, come Francesca, non era riuscita a mantenere il segreto della sua imminente partenza, e aveva confessato ad alcuni conoscenti i suoi incontri con Leonarda, le indagini si focalizzano da subito sulla Cianciulli. Eppure, appena diffusa la notizia, in pochi riescono a credere che una donna così minuta possa davvero essere stata in grado di uccidere da sola tre sue amiche ed occultarne totalmente i cadaveri. Per questo si ipotizza sia in realtà tutta opera del figlio Giuseppe, reo di aver spedito ai parenti di una delle vittime le lettere di depistaggio e di essere stato visto lavare alcuni vestiti sporchi di sangue. Davanti alla possibilità che il figlio possa essere condannato però, Leonarda, prima restia a collaborare, cede e ammette di aver commesso lei, e totalmente da sola, i tre omicidi, raccontando agli inquirenti tutti i macabri procedimenti nei dettagli e il folle motivo che l’aveva spinta a commetterli: salvare in questo modo la vita ai suoi figli. A conferma della sua ammissione di reato, Leonarda Cianciulli fece anche una dimostrazione pratica davanti ai giudici, riuscendo a fare a pezzi un cadavere dell’obitorio in circa dieci minuti. Seguendo le teorie di Cesare Lombroso in atto in quegli anni, alla donna viene diagnosticata una semi infermità mentale. Leonarda Cianciulli viene per questo condannata con l’accusa di triplice omicidio, occultamento di cadaveri e furto aggravato, reati per i quali sconterà 30 anni di carcere e tre di ospedale psichiatrico e verrà ricordata per sempre come la saponificatrice di Correggio.

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