Reazioni e possibili scenari dopo lo scioglimento del consiglio comunale.
Pietro Tidei: hanno chiesto la mia disponibilità ma il problema è governare, non vincere.

Abbiano sentito Pietro Tidei, sia perché amministratore di grande esperienza sul territorio sia perché chiamato in causa in alcune ricostruzioni, sullo scioglimento del consiglio comunale di Santa Marinella.
“La caduta di Bacheca? S’è sfiduciato da solo, nessuno più di lui ha contribuito. Sul piano umano comprendo l’amarezza, lo stesso trattamento è stato riservato a me per ben due volte: ciò che non capisco è perché è arrivato a questo punto senza accorgersi che non aveva una maggioranza. Ma gli farà bene, perché esce da una situazione di agonia che negli ultimi mesi sarebbe stata davvero drammatica”.
Perché?
“Un bilancio con quasi venti milioni di debiti, più della metà come anticipazioni di cassa al tesoriere. Dovevano staccare la spina prima: chiunque andrà a governare si troverà di fronte un dissesto finanziario in atto, con una città allo sbando come dimostra il bando non assegnato per tre anni per la gestione dei rifiuti. L’unica cosa positiva è stata grazie a Laziocrea il rilancio del castello di Santa Severa, mentre i giovani si ritrovano altrove e gli anziani non hanno più spazi per loro. Opere pubbliche nessuna, i sei milioni sbandierati per i fossi infatti sono soltanto stati considerati ammissibili. Gli ultimi sei mesi si palesavano come la grande abbuffata, con soldi a pioggia che però nessuno aveva: alcuni fornitori non vengono pagati da tre anni e da gennaio non ci saranno soldi neanche per gli stipendi”.
E ora?
“Dovrebbe nascere un fronte cittadino, soprattutto civico, che guarda al mondo delle imprese, dello sport, della cultura e del volontariato, della società civile che insieme ai partiti del centro e del centrosinistra sappiano rimettere insieme i cocci”.
Con Pietro Tidei a capo?
“Hanno chiesto una mia disponibilità e non gliel’ho negata, ma ho detto che bisogna vedere a quali condizioni di costruisce un’alternativa e poi vedere chi ci sta, con gente seria che anteponga gli interessi della città a quelli personali. Magari con un contratto etico-morale prima dell’accettazione della candidatura che impegna tutti i consiglieri. A Santa Marinella ci vuole un quadro trasparente, non confuso e non cialtrone, il problema non è vincere ma governare, perché la città è stata lasciata in una condizione pessima. Di qui a maggio tempo per riflettere ce n’è”.

 

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