“Questa mattina si è avuta purtroppo l’ennesima conferma di come l’amministrazione pentastellata brancoli nel buio e non abbia la minima idea di come salvare le partecipate. Venerdi sarà portato in consiglio comunale un atto di indirizzo per utilizzare 10 milioni (2 all’anno per 5 anni) del nuovo accordo con Enel per finanziare il piano di concordato di Hcs.

Ora, a prescindere dalle nostre valutazioni sulla illegittimità del nuovo accordo, senza il voto del Consiglio Comunale, è evidente che Cozzolino ormai cerchi solo di prendere tempo di fronte ai creditori ed al Tribunale: impegnare subito 2 milioni a fronte di quasi 40 milioni di debiti per creditori che attendono già da 4 anni di essere pagati, significa presentarsi con una proposta risibile. Ma questo eventualmente saranno i creditori ed il Tribunale a dedicderlo. Certo è che comunque non si tiene minimamente conto di quanto previsto dalla riforma Madia, che tra poche settimane entrerà in vigore, e comunque dalle leggi di Stabilità del 2009 e del 2014, che in presenza di società in perdita escludevano la possibilità di costituire nuove aziende. Inoltre, continua a non essere chiaro (perché non può esserlo, in queste condizioni finanziarie così drammatiche) come da un lato si pensi di mettere sul tavolo 2 milioni e dall’altro si riescano ad accantonare i 9-10 milioni previsti dalla legge di stabilità 2015 per il 25% del debito consolidato di Hcs e per le ulteriori perdite della società.

Questo atto di indirizzo, allo stato delle cose, è ancora aria fritta, sulla scia di quanto propinato finora dall’assessore fantasma Savignani, che non ha concordato nulla nemmeno con i sindacati e non si è presentato nemmeno stamattina in commissione ad illustrare l’esito del suo lavoro e la delibera di cui stavolta è relatore direttamente il Sindaco. Visto che, come diceva un certo Andreotti, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, non vorremmo che si volesse contrabbandare il passaggio in Consiglio, che richiama l’accordo di dicembre con Enel, come il voto richiesto dalla stessa Enel nel massimo consesso cittadino. Il dubbio è legittimo, in quanto, a ben vedere, forse – in questo caso – non ci sarebbe nemmeno bisogno del voto del Consiglio Comunale per dare mandato al dirigente dei Servizi Finanziari di utilizzare i soldi Enel per il concordato. A meno che, appunto, non si voglia far credere che ad essere così passato in Consiglio Comunale è stato tutto l’accordo con Enel. Se questa fosse la reale intenzione di Cozzolino, sappia che mancherebbe comunque la questione principale per cui è necessario che si esprima, senza trucchetti di sorta, il Consiglio Comunale: ossia la restituzione all’Enel dei 10,4 milioni dal 2023 al 2034. E che quindi rimarrebbero aperte tutte le questioni finora sollevate dalla minoranza”.

Lo ha dichiarato Massimiliano Grasso, Capogruppo La Svolta .

 

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