CIVITAVECCHIA, 20 novembre – L’assenza assoluta di idee e di obiettivi chiari da parte di Cozzolino e del M5S ora rischia di creare danni irreparabili anche per le terme e la Ficoncella.

La Regione Lazio ha rilasciato alla società Terme dei Papi di Viterbo, (che recentemente ha acquistato dal fallimento il Casale dei Bagni adiacente alle terme taurine), il permesso di ricerca di acqua termominerale, nell’ambito del progetto “Terme Imperiali”.

Quanto sta accadendo nel comparto termale rischia di compromettere per sempre la possibilità di realizzare le terme e anche gli stessi bagni della Ficoncella tanto cari a intere generazioni di civitavecchiesi. Peraltro ciò avviene proprio ora che – risolti gli annosi contenziosi legati al fallimento della Terme Taurine – la vera partenza del sogno turistico-termale di Civitavecchia è legata all’effettiva manifestazione di una volontà politica in tal senso da parte dell’Amministrazione Comunale.

L’avvio di nuove perforazioni infatti, (anche alla luce di quanto accadde quando vennero effettuate le ricerche e le opere di captazione per l’impianto termale con l’evidente modificazione della portata e della temperatura di buona parte dei flussi di acqua anche alla Ficoncella), potrebbe incidere negativamente con i millenari equilibri sotterranei del bacino e delle sorgenti delle originarie terme di Traiano.

Peraltro, tutto questo avviene non per l’avvio dell’impianto termale comprendente anche la parte pubblica, ma nell’ambito di una iniziativa imprenditoriale privata, del tutto legittima, ma nata con finalità di certo diverse da quelle che oltre trent’anni fa portarono all’avvio del percorso infinito per la creazione del polo termale, in cui il Comune di Civitavecchia era protagonista di un progetto di enorme interesse pubblico.

Tutto questo avviene, ancora una volta, anche a causa dell’assenza di un indirizzo chiaro da parte dell’Amministrazione Cozzolino, che da un lato è ancora alle prese con il tentativo di estromettere la Pro Loco dalla gestione del sito archeologico termale, dall’altro anziché assumere l’iniziativa per avviare il procedimento del polo turistico termale, assiste inerte ad una operazione commerciale rischia di compromettere tutto il resto, a partire dall’esistenza stessa della Ficoncella.

In Conferenza dei Servizi il Comune di Civitavecchia prima ha espresso parere favorevole, attraverso l’Ufficio Lavori Pubblici, poi solo dopo la conclusione positiva della stessa Conferenza dei Servizi, il Sindaco Cozzolino in commissione regionale consultiva per le acque minerali e termali, si è “ricordato” di intervenire, esprimendo parere negativo con la gravissima motivazione che “con l’attivazione del pozzo di mette a rischio la potenzialità delle terme di Traiano e di conseguenza si determina l’impossibilità di valorizzare anche il parco annesso e il parco archeologico”.

Il risultato è stato il rilascio del permesso, con la prescrizione che qualora si verifichi una “interferenza negativa” con i pozzi o le sorgenti della adiacente concessione mineraria delle terme di Traiano, il pozzo per la ricerca dell’acqua dovrà essere chiuso e dovranno essere ripristinate le condizioni iniziali: come se ciò fosse possibile senza danni per i predetti equilibri millenari, che una volta consentivano addirittura di fare arrivare le benefiche acque fino a viale Garibaldi.

Un’ultima riflessione riguarda il fatto che poco più di dieci anni fa, di fronte ai soldi pubblici spesi per la realizzazione dei serbatoi di accumulo e per le captazioni delle acque termali che ancora oggi fanno disperdere inutilmente tantissima acqua, la proprietà di Aquafelix, progetto di rilevanza turistica strategica, tanto da essere inserito nelle norme di attuazione del Piano Provinciale Territoriale Generale insieme al parco termale, chiese di poter utilizzare parte di quelle stesse acque per prolungare in inverno l’apertura del parco acquatico, garantendo anche il funzionamento e la manutenzione degli impianti realizzati per le terme e rimasti inutilizzati. Nessuno ha mai risposto agli imprenditori civitavecchiesi, mentre oggi per una analoga operazione, si consentono all’impresa viterbese nuove perforazioni potenzialmente dannosissime, che il Sindaco – con la sua inerzia – non è riuscito a scongiurare, forse anzi incoraggiando (non si sa quanto inconsapevolmente) il progetto nella sua fase iniziale.

Sarebbe stato necessario, di fronte a questo pericolo potenziale incombente, che il Comune avesse impugnato subito la determinazione dirigenziale dello scorso settembre con cui è stato rilasciato il permesso per le perforazioni. Al momento, visto il silenzio assoluto del Sindaco su una vicenda così importante, non è chiaro cosa abbia fatto per scongiurare questo rischio, né cosa intenda fare. Dovrà spiegarlo presto, in Consiglio Comunale e alla città. Certo è che noi diciamo a chiunque: giù le mani dalle terme e dalla Ficoncella.

Massimiliano Grasso

Capogruppo La Svolta

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