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Forno crematorio aperto: la rabbia dei comitati, il silenzio del Comune.

È proprio vero che questo sindaco rifugge la propaganda. L’unica vera opera pubblica realizzata, anzi fortemente voluta da questa amministrazione si è infatti aperta senza alcun tipo di proclama da parte di Cozzolino, né dei suoi scudieri superstiti. Di cosa si tratta? Ma del forno crematorio, entrato in funzione nel silenzio del Comune. Ma non dei comitati: “Rileviamo che, da una nota di accompagno messa a disposizione dalla consigliera comunale dottoressa Riccetti, ricevuta a seguito di una richiesta di accesso agli atti del crematorio, a pagina 3 testualmente si legge ‘non c’è certificato di agibilità in quanto l’opera deve essere ancora collaudato’. Il documento, a firma del R.U.P. è datato 26.04.2018. Senza la predetta certificazione l’attività industriale non può certo essere avviata. Chiediamo, pertanto, agli organi competenti di controllo di verificare se ad oggi la Società avrà acquisito i predetti indispensabili documenti e abbia presentato la segnalazione certificata di inizio attività”, hanno scritto i comitati.
Ma va da sé che tutto sarà a posto, i paladini della trasparenza, incapaci di riportare le strade ad un livello sopportabile per gli ammortizzatori, di tappare le falle del sistema idrico di svuotare i cassonetti, senz’altro al grido immortale di “onestà!” avranno reperito tutte le carte necessarie a far sì che questa opera pubblica tanto indispensabile alla cittadinanza (?) possa cominciare a mandare nell’aria che respirano i civitavecchiesi le esalazioni delle combustioni delle salme.

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