Ormai da anni, anche in relazione ai cambiamenti climatici in atto, ed ai conseguenti eventi meteo sempre più violenti, repentini e devastanti, quali alluvioni e tempeste, ma anche in riferimento a quelli naturali
come i terremoti, il nostro territorio è letteralmente martoriato. Vaste zone subiscono devastazioni ed allagamenti, con ormai quasi consueta e normale quotidianità, con strade che diventano veri e propri fiumi in piena, frane e smottamenti di terreno che fagocitano ogni genere di infrastruttura, trascinando via con sè, auto e case, nonchè
mietendo vittime e feriti. In tutto questo, l’opera dell’uomo, non è certo da meno della natura che sta cambiando, probabilmente riprendendosi ciò che le è stato tolto, anzi, molti studi, come noto a tutti, stanno provando che i cambiamenti climatici, il buco nell’ozono, sarebbero dovuti proprio all’insana “mano” dell’uomo, che sfruttando a dismisura foreste, immettendo continuamente fumi e veleni nell’atmosfera, costruendo strade e ponti, dove forse questo non era il caso di farlo per ragioni idrogeologiche, ha contribuito e sta concorrendo al disastro di cui stiamo parlando e del quale nessuno probabilmente è in grado di conoscere, se e quando l’eco-sostenibilità del
Pianeta Terra, alzerà la bandiera bianca ed il conseguente raggiungimento del punto di non ritorno.
Ma, c’è anche un altro fattore, che probabilmente non è da meno e che si aggiunge a tutto ciò che abbiamo accennato
sopra: l’abusivismo edilizio. Un fenomeno che interessa più o meno tutta la penisola, anche se le statistiche danno
una rilevanza di dimensioni maggiori ad alcune zone o regioni della nazione, ove si costruisce, proprio laddove le
caratteristiche del territorio, oltre a presentare particolari vincoli paesaggistici, ne presentano altri, come quelli
idrogeologici. E’ facile capire anche ai non addetti ai lavori, che se si realizza una casa sulle pendici del Vesuvio, ove
statisticamente ogni tot anni, il vulcano può dare luogo ad eruzioni di una certa entità, le centinaia di abitazioni, edificate abusivamente negli anni, abitate da migliaia di persone, potrebbero essere spazzate via dalle eruzioni e con esse le genti che le occupano, vista anche la particolare complessa viabilità del luogo, che vede quale unica via di fuga, la “Salerno/Reggio Calabria”, che in tal caso, rimarrebbe immediatamente congestionata, con un conseguente prevedibile blocco dei veicoli e degli occupanti, che peraltro, presi dal panico, con ogni logica previsione, purtroppo non farebbero certamente una bella fine. Ma l’uomo è questo, e come detto in altre mie analisi, gioca al rischio.
(Segue nel prossimo numero)

 

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