“Oggetto: emergenza gestione dei rifiuti nel comune di Roma e possibili ricadute sui comuni della provincia.
PREMESSO:

che alcuni giorni or sono i Sindaci dei Comuni dell’area metropolitana di Roma Capitale hanno ricevuto la nota (prot. 601767 del 20/04/2017 e prot. 64095 del 02/05/2017) avente ad oggetto: “individuazione delle aree idonee alla localizzazione degli impianti di gestione dei rifiuti” con la quale viene richiesto agli stessi di “fornire una mappatura delle aree idonee e non idonee per il posizionamento degli impianti di trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti, da poter mettere a disposizione delle amministrazioni locali e statali”;

che alla nota di cui sopra viene allegata una tavola geografica della Città Metropolitana nella quale vengono riportati tutti i vincoli esistenti sul territorio, riferiti al PTPR regionale vigente e dalla quale emergono aree c.d. “Bianche” potenzialmente idonee ad accogliere gli impianti di trattamento, recupero e smaltimento testé citati;

che in detta nota sono presenti espliciti riferimenti a pratiche di trattamento rifiuti non virtuose, quali l’incenerimento (in particolare laddove si riportano i fattori di attenzione progettuale per impianti di trattamento termico, ovverosia inceneritori alias termovalorizzatori) ed ancora l’individuazione di cave dismesse, di siti militari e centrali termoelettriche in disuso da utilizzare per una impiantistica non ben definita;

che la comunicazione in questione, ancorché il lavoro retrostante alla sua redazione, appare fare riferimento ad una concezione della gestione dei rifiuti obsoleta, che non tiene minimamente conto delle normative italiane ed europee che impongono una ben determinata gerarchia nella gestione dei rifiuti;

che tale gerarchia di gestione prevede come ultimissima opzione lo smaltimento in discarica e l’incenerimento, pratiche che, secondo le norme UE, diventeranno di fatto vietate, in considerazione che ciò che può essere recuperato come materia non potrà essere conferito in discarica o incenerito mentre l’unica pratica per il trattamento dei rifiuti non potrà che basarsi sulla riduzione della produzione dei rifiuti, il recupero delle materie prime seconde, il riciclo ed il riuso.

ATTESO:

che l’emergenza rifiuti, nella Capitale, ha ormai raggiunto un livello insostenibile, creando forti disagi in numerosi quartieri della città, dove la raccolta avviene a rilento e in molti casi senza cadenza giornaliera e di conseguenza l’obiettivo indicato dall’amministrazione guidata dal Movimento 5 Stelle e dalla sindaca, Virginia Raggi, di portare la raccolta differenziata al 70% entro il 2021 appare alquanto irrealistico da perseguire viste le attuali condizioni;

che più in generale per il Movimento 5 Stelle a Roma, come nella stessa Civitavecchia, si è potuto riscontrare come alla prova di governo sul tema dei rifiuti manca una strategia, politica e amministrativa, volta a risolvere strutturalmente i problemi legati alla gestione, al riciclo ed allo smaltimento.

CONSIDERATO:

che a seguito del documento citato nelle premesse sulla “individuazione delle aree idonee alla localizzazione degli impianti di gestione dei rifiuti” i comuni di Fiumicino e di Palestrina hanno già evidenziato la loro contrarietà all’ipotesi di accogliere sui rispettivi territori i rifiuti provenienti dalla città di Roma;
che il problema dei rifiuti di Roma non può risolversi scaricando i disagi sui Comuni limitrofi, bensì con un piano di raccolta e smaltimento più articolato e autosufficiente che tenga conto del principio di prossimità, peraltro previsto dalla legge, secondo cui i rifiuti vanno smaltiti dove si producono e che includa numerosi altri fattori, carenti nella nota oggetto della mozione, ad iniziare dall’impatto ambientale.

Tutto ciò premesso il Consiglio Comunale di Civitavecchia
IMPEGNA
il Sindaco e la Giunta

ad inviare un immediato riscontro alla nota prot. 601767 del 20/04/2017 e prot. 64095 del 02/05/2017 avente ad oggetto: “individuazione delle aree idonee alla localizzazione degli impianti di gestione dei rifiuti” che contenga i seguenti indirizzi indicati dallo stesso Consiglio Comunale:
1) riformulare un piano di individuazione di aree idonee ad accogliere impianti di gestione dei rifiuti, stralciando la nota inviata e ripartendo da un’ottica rispettosa delle indicazioni comunitarie;
2) procedere con una modalità veramente partecipata dal basso che veda il coinvolgimento delle comunità locali e dei Sindaci destinatari della nota di cui sopra (anche attraverso il ricorso alla Conferenza dei Sindaci);
3) esortazione a favorire l’economia circolare dei rifiuti nel proprio ambito urbano, anche promuovendo accordi intercomunali per la implementazione di impianti di gestione virtuosa del ciclo della raccolta e recupero delle materie prime secondarie;
4) esplicita contrarietà, così come già deliberato dai comuni di Fiumicino e di Palestrina, alla disponibilità ad accogliere sul territorio del Comune di Civitavecchia i rifiuti provenienti dalla Capitale, stante le motivazioni espresse nei tre punti precedenti”.

Il gruppo consiliare del Partito Democratico

Marco Piendibene
Paola Rita Stella
Marco Di Gennaro

 

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