Menditto eletto presidente all’ennesimo tentativo. Ancora polemiche e veleni.
La maggioranza di Cozzolino, sindaco per poche schede, perde sempre più rappresentatività.

Torna a funzionare il consiglio comunale. Ma quasi quasi era meglio prima…. Nella seduta “stura-lavandino” di mercoledì scorso, si è infatti assistito a riposizionamenti ed avvicendamenti conditi dalla ormai consueta dose di veleni.
Intanto, dopo alcune settimane di stallo totale, il Movimento 5 stelle è potuto tornare a dare un presidente all’assise. Nel primo tentativo della seduta c’è stata la solita fumata nera, perché la maggioranza non ha raggiunto i 16 voti necessari. Per la verità il candidato “di bandiera” Menditto di voti ne ha trovati nell’occasione solo 10, ma l’esito negativo era scontato e così, prendendo assai la politica sul serio, qualche consigliere grillino ha voluto fare il bontempone. Beati loro, che ancora gli vien da ridere…
Si è quindi passati alla terza votazione, che richiedeva tuttavia questa volta la maggioranza assoluta di 13 consiglieri: apriti cielo!, ce l’hanno fatta: Dario Menditto, che ha ottenuto 14 preferenze, e perciò divenuto presidente del consiglio comunale.
È stata tuttavia anche la seduta di insediamento per Salvatore Cardinale, che subentra alla dimissionaria Raffaella Bagnano, prendendo il posto di Rosanna Lau, che ha rinunciato per motivi di salute. Chiedendo di parlare con l’art. 25, il capogruppo di maggioranza Fortunato La Rosa ha subito lodato e quasi sbrodato il subentrante, con l’unica ragione concreta di aver immediatamente giurato fedeltà al sindaco salvandogli la poltrona. A quel punto ad alzarsi in piedi è stato il consigliere di centrodestra Sandro De Paolis: “Speravo di sentir dire, invece, dal consigliere La Rosa cosa è andato a fare in Cina con i soldi del Comune”. La risposta? Lo terrò a mente la prossima volta, ha sospirato La Rosa. Quindi, ci sarà una prossima volta! Magari in India a cercare un possibile nuovo guru in sostituzione di Grillo? Forse però La Rosa potrebbe non essere così Fortunato: tutto lascia pensare che Cozzolino non possa proprio, visti i numeri  in consiglio, lasciar libero di viaggiare nessun suo scudiero.
E quindi, è giusto chiudere col racconto di cosa abbia detto il sindaco: un quarto d’ora cristallizzabile in pochi concetti: bene ha fatto la Bagnano ad andarsene, non era più in linea col Movimento, ecc. Invece lui, che si mantiene sindaco di una città su una maggioranza ormai ampiamente sotto i duemila voti di preferenza? Occorre ricordargli che ha raggiunto il ballottaggio al posto de La Svolta per poche decine di voti: solo tra Riccetti e Bagnano – per citare solo gli ultimi due casi – gli hanno voltato le spalle due consigliere che insieme fanno 300 voti. Se il sindaco sapesse far di conto, e avesse onestà intellettuale, che strada sceglierebbe tra pontificare all’aula Pucci e rassegnare le dimissioni?

 

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