Avviso alle opposizioni: non hanno i numeri, non fategli favori. Il Consiglio può andare a rotoli.
Una balla di fieno che rotola nella polvere. L’ambientazione western che fa da sfondo ad ogni duello che si rispetti, pare trovare un suo set nell’aula Pucci. Dove la paralisi amministrativa potrà essere l’unico copione. Ma la sala consiliare non è
un saloon, Cozzolino di stelle da sceriffo ne ha troppe (cinque) e ad essere sparati non sono proiettili di una colt ma balle spaziali, l’una dopo l’altra: la città ha altro a cui pensare che alle beghe di chi, troppo vulnerabile all’influenza asiatica, si riscopre incapace di far funzionare il Consiglio comunale. Anche perché di sedute risolutive dei problemi della città, in questi tre anni e mezzo, non se ne sono viste dagli scherani grillini locali. E allora, se Trapanese è in Tibet e La Rosa ha il volo per la Cina, l’opposizione si tenga rigorosamente alla larga dalle comode poltrone del Pincio.
Lasci soli gli scienziati pentastellati a far di contro per raggiungere il numero 13. Non ci riusciranno, non potranno perciò presentare il bilancio del tutto squinternato che stanno facendo preparare agli uffici e resteranno soli a riflettere sulla loro inadeguatezza a governare una città di cinquantamila abitanti.
“Arriverà il commissario!”, strillano alcuni? Poco male: non è quella soluzione da incubo che alcuni prospettano.
Invece che un western o un horror, i civitavecchiesi vogliono vedere un film di Natale. Di quelli a lieto fine.

 

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