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Annullare in autotutela le disposizioni di Csp. E’ quanto chiedono in una istanza-diffida al Comune le associazioni dei consumatori
Codici e Codacons, in quanto “ciò è stato fatto senza la consultazione preventiva delle Associazioni dei Consumatori prevista dalla
Legge 244/2008. Ma questo è stato solo l’ultimo atto di provvedimenti presi dall’attuale Amministrazione in spregio dei termini
di legge relativamente la tutela offerta ai cittadini”.
Le due sigle lamentano di non essere  state mai convocate e ”nonostante i ripetuti solleciti delle stesse, che non sono state in alcun modo coinvolte nel processo di totale ristrutturazione dei servizi pubblici locali, addirittura sfociato nella costituzione di
una NewCo, appunto la CSP. Inoltre, leggendo sulla stampa che De Leva sembrerebbe intenzionato ad avallare la proposta di
un sindacato mirante a “riequilibrare la situazione all’interno della Civitavecchia servizi pubblici (…) della riorganizzazione
del personale (…) e di un omogeneo trattamento del personale”, siamo ulteriormente preoccupati dell’ennesimo rialzo, per alcuni
lavoratori, di livelli e stipendi, con la conseguente impennata dei costi della partecipata, ancora una volta, a danno dei Consumatori. Per tutti questi motivi le Associazioni sono impossibilitate ad accettare contratti di affidamento dei servizi e relative “Carte dell’Utente”, imposti senza consultazione, non condivisi e fortemente lacunosi.

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