“Caro Assessore D’Antò, è evidente a tutti come i flussi croceristici che insistono sul Porto di Civitavecchia potrebbero fare la differenza in positivo per il tessuto economico e sociale della nostra città. È altrettanto evidente, lo abbiamo segnalato più volte, e continueremo a segnalarlo finché la situazione non cambierà, come un sano rapporto tra Porto e Città manchi.

Che cosa invece non è affatto evidente?

Il perché l’Amministrazione Comunale rimanga impassibile ad osservare quanto di negativo accada giorno dopo giorno nel percorso che porta dalle banchine portuali alle strade comunali e alle autostrade.

Se per errore o per coincidenza accade che centinaia di persone consezienti vengano accompagnate al centro della nostra città, con possibilità di viverla, Civitavecchia ne beneficia, in primis in termini economici.

Se per scelta, migliaia di persone vengono “allontanate” da Civitavecchia, quest’ultima rimane un semplice attracco comodo soltanto per raggiungere altri luoghi più facili da vendere. Succede da anni, troppi anni, a beneficio di pochissimi e a danno di tutta la città.

Chiedo a te e a questa Amministrazione Comunale di porre fine a questa quotidiana perdita di opportunità e risorse. Chiedo a te e a questa Amministrazione di rispondere ai commercianti derubati per anni indicando chiaramente di chi sia la responsabilità.

Concludo, affermando con forza che non ci interessa sapere chi e come è in grado di fare a Civitavecchia quello che si fa in tutte le altre città del mondo dotate di scali portuali. Ci interessa che si faccia. Ci interessa che Comune e Porto parlino la stessa lingua, quella della nostra città a favore della nostra città”.

Lo ha comunicato il Presidente della Confcommercio di Civitavecchia Graziano Luciani

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