“COSTITUZIONE ITALIANA
ART. 1.
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Nel comma 2 del primo articolo della nostra Costituzione si racchiude il senso stesso della Democrazia e della Partecipazione: la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti che la stessa carta esprime. Tra le tante modalità di democrazia diretta c’è il Referendum di cui si parla nell’articolo 75.

Invocare l’astensione quando le Cittadine e i Cittadini italiani sono chiamati ad esprimersi su Leggi dello Stato attraverso consultazioni dirette, significa remare contro l’idea stessa di Democrazia e Partecipazione. In un periodo in cui i momenti di consultazione del popolo, chiamato a dare sostanza alla propria sovranità, sono sempre di meno, i Referendum, tutti, assumono il carattere di punti fermi capaci di assicurare la qualità del nostro Paese. Per questo chiediamo a tutte le forze politiche, indipendentemente dalle loro posizioni sul tema, di veicolare l’informazione circa il Referendum abrogativo previsto per il prossimo 17 aprile e che riguarda delle parti della legge denominata “Sblocca Italia” in particolare sul tema delle trivellazioni in mare; il Referendum è promosso da nove consigli regionali e sostenuto da diverse associazioni ambientaliste che si sono riunite nel coordinamento NoTriv. Il quesito ha l’obiettivo di interrompere le trivellazioni già in atto entro le 12 miglia dalla costa, e non riguarda le attività petrolifere sulla terraferma, né quelle in mare che si trovano a una distanza superiore alle 12 miglia dalla costa.

Invocare l’astensione per paura del raggiungimento del quorum, che imporrebbe al Governo di prendere atto del risultato, qualunque esso sia, è un modo di fare politica che ricorda tempi passati, dai referendum su aborto e divorzio, agli inviti a disertare le urne lanciati da Craxi ma anche da politici a noi più recenti cronologicamente.
Questo appello nasce con l’idea di invitare tutti a mobilitarsi per il referendum del prossimo 17 aprile per dare piena applicazione alla nostra bellissima Costituzione e ai principi in essa contenuti. Ogni forza politica e associativa non venga meno all’impegno civico e politico di realizzare sempre la Democrazia anche quando non si è d’accordo.

Il dibattito, così come il confronto, non sono elementi dequalificanti quanto invece fonte di estrema e preziosa ricchezza per il nostro Paese, specialmente in un periodo socio-politico in cui si assiste ad una riduzione degli spazi di democrazia.

Un invito ad essere sempre contrari a forme di antagonismo verso le iniziative popolari messe in campo e ad aiutare invece il rispetto dei diritti (e doveri) che spettano ai cittadini”.

L’appello nasce da un’idea del Comitato Possibile “Altiero Spinelli” di Frosinone a cui il Comitato Civitavecchia Possibile “Yasser Arafat” aderisce. Il documento è aperto alla sottoscrizione di tutti gli interessati.

 

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