L’Associazione appoggia Alessandra Riccetti nel sostenere che l’impianto è stato voluto dal sindaco Cozzolino.
Civitavecchia C’è all’attacco sulla vicenda del forno crematorio. L’associazione dà ragione al presidente del consiglio
comunale Alessandra Riccetti nel sostenere che l’impianto è stato voluto dal sindaco Cozzolino.
Una tesi che Civitavecchia C’è motiva facendo riferimento alla relazione tecnica generale del progetto deinitivo,
approvato con la delibera di giunta. Il primo punto rilevato dall’associazione è: “Nel corso dell’istruttoria di approvazione
e di validazione del progetto preliminare sono emerse alcune criticità circa la compatibilità urbanistica della soluzione progettuale proposta”.
Secondo Civitavecchia C’è “si potrebbe anche dire che l’assessorato all’Urbanistica aveva ritenuto il progetto non approvabile,
praticamente per tre o più anni si è andati avanti con progetti che non rispondevano alle norme urbanistiche.
Basterebbe questo per annullare tutto e iniziare daccapo”. Si presume che l’assessorato abbia riconosciuto la validità dell’articolo
78 del DPR 285/90 il quale prevede che i progetti dei crematori vadano portati in consiglio comunale e subire tutta la procedura di una variante urbanistica. Altro passaggio: “la Società Tempio Crematorio Civitavecchia, avendo chiesto ed ottenuto specifico
finanziamento per  la costruzione dell’impianto con scadenza il 31.12.2015, ha chiesto al sindaco, per non perdere l’opportunità di realizzare l’opera e salvaguardare l’interesse pubblico, di sottoscrivere il contratto di concessione ed ottenere le autorizzazioni
edilizie necessarie entro tale data”.

 

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