“L’attuale Amministrazione, oltre che per le continue perdite riparate con grande ritardo, per i rubinetti a secco da molto tempo e la non potabilità, sarà tristemente famosa per avere di fatto consegnato il servizio idrico all’ACEA. Nonostante la vittoria nel referendum nazionale, nonostante le tante battaglie dei comitati nei quali l’attuale Amministrazione era parte molto attiva, la gestione dell’acqua sarà affidata ai privati. Come al solito si cercherà di giustificare, ci verrà detto che il passaggio è inderogabile, perché esiste una decisione del Consiglio di Stato, omettendo di dire che ci sono paesi e città, per esempio Ladispoli, che continua ad investire sull’acquedotto e  ad opporsi a questa decisione, omettendo anche di dire che, nonostante le richieste dei comitati, mai i nostri Amministratori sono entrati nell’ ordine di idee di annullare la delibera del Commissario Prefettizio che la indirizzava verso la cessione ad ACEA. Sarà stato un presentimento, o una questione di opportunità, ma la delibera di annullamento predisposta dai comitati, che sarebbe stata almeno un chiaro atto di indirizzo verso l’acqua pubblica non è stata mai portata all’approvazione. Comunque la cosa peggiore,  sulla quale dovremmo essere molto vigili, è che purtroppo questo passaggio avviene quando ACEA è in crisi di approvvigionamento, dimostra di non essere in grado di servire le attuali utenze e annuncia restrizioni in conseguenza della diminuita captazione dal lago di Bracciano.  In conclusione, come al solito, rischiamo una diminuzione dell’erogazione dell’acqua, nonché un aumento nel pagamento, considerando che al costo tecnico del servizio si aggiungerà un ulteriore aggravio degli utili d’impresa, essendo ACEA una società quotata in borsa, a capitale pubblico-privato”.

Lo ha comunicato  il Direttivo di CIVITAVECCHIA C’è.

 

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