Il racconto di come si è arrivati alla firma che ha sfiduciato Bacheca.

“Sono nata e vivo a Santa Marinella, sono mamma da vent’anni per cui ho le mie responsabilità nei confronti di mio figlio, dei miei familiari e dei miei elettori. Non mi consento colpi di testa o decisioni avventate.
Per questo, quando ho sfiduciato Bacheca ho firmato con la mano pesante, ma con il cuore che si alleggeriva di una brutta responsabilità”.
Così Patrizia Befani che è stata decisiva nel mandare a casa Bacheca con l’altro consigliere del centrodestra Angelo Grimaldi: “Bisognava fermare il sindaco e il suo manipolo di politicanti di paese per aver ridotto Santa Marinella in una città triste, scontata e noiosa”
Tradimenti? Alla corte di Bacheca erano all’ordine del giorno. “Diciamo che non si faceva altro, invece di governare – rivela Befani –  e naturalmente sussurrare alle orecchie delle mogli, degli amici e delle mogli degli amici “Tanto il prossimo sindaco sarò io”. Non ho problemi a fare i nomi di Minghella, Bronzolino, Marongiu e Fratturato, e se qualcuno me lo chiede vi racconto come e quando sono venuti da me a chiedere il mio appoggio per fare il sindaco e qualcuno addirittura a propormi di firmare contro Bacheca”.
“Possiamo iniziare da Minghella – prosegue Grimaldi –  il genio della finanza che ha portato S. Marinella sul lastrico. Ha tradito per primo: ci diceva che era tutto a posto, che non c’era niente di sospetto e che i conti erano in regola. Ogni volta firmavamo e ogni volta poi veniva fuori che non era così. Lo dirò chiaro anche alla corte dei Conti così sapranno a quale porta andare a bussare, la sua”.
Ma sia per Grimaldi che per Befani il traditore principale resta l’ex indaco Bacheca: ”Si è rivelato alla fine per quello che era, un giovanotto in cerca di prima occupazione senza responsabilità familiari, senza grandi vedute e doti di altruismo, che ha trovato nella politica uno scopo di vita. Ha funzionato finché ha funzionato. Adesso è tornato in famiglia vicino ai suoi affetti più recenti. Avrà modo di riflettere e di crescere, anche grazie a noi che l’ho abbiamo rimandato a casa”.

Patrizia Befani e Angelo Grimaldi

 

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