“Puntuale è arrivata la risposta dell’assessore D’Antò alle mie considerazioni sul Teatro Traiano, infarcita di insinuazioni personali, di insultanti affermazioni. “Signori si nasce” diceva Toto e lui non “lo nacque”. Ci stiamo ormai abituando a questo stile di governo in cui sul contraddittore si riversano non argomenti ma offese. Un assessore alla cultura che per rispondere a valutazioni critiche, parla di “paturnie” è davvero un bell’esempio di civiltà.

Non lo seguirò su questo terreno. Sarebbe troppo facile. Mi basterà chiedergli se vorrà confrontarsi vis à vis come si dice. Mi piacerebbe molto osservarlo mentre parla dei miei max compensi, del mio desiderio di stare, come lui dice, “nella stanza dei bottoni”. Ma so che non lo farà. Meschinità di basso profilo che può dire senza vergogna soltanto nascondendosi dietro la penna.

Ma veniamo al punto.

“Una nuova convenzione che prevede, fra le altre cose, che Atcl detenga il coordinamento artistico del Teatro Traiano”, così si è espresso l’assessore nel corso della conferenza stampa.

Ancora: l’Atcl si avvale di Falconi e Tassi. L’Atcl, non il Comune. Per che cosa, con quali compiti e poteri?

A tale proposito voglio decisamente prendere le distanze da chi ha parlato di Falconi e Tassi, facendoli oggetto di ingenerose attenzioni. Le personalizzazioni lasciamole all’Assessore.

Per Ettore Falzetti poi, anche lui chiamato in causa del tutto impropriamente non avendo parte in questo progetto, dubitare del suo valore mi sembra davvero insultante.

Il Comune non procederà alla nomina di una direzione e quindi non avrà altro personale nel Teatro che quello amministrativo e tecnico, che non ha poteri decisionali.

Direzione artistica e personale di riferimento quindi sono affidati all’Atcl.

Mi chiedo cos’altro dovrebbe avere l’Atcl per farci parlare di sua gestione del Teatro cittadino.

Nel passato l’Atcl erogava dei servizi al Teatro, ora ne assume la direzione. Questa la differenza.

Avere in affidamento un teatro significa decidere e gestire la programmazione e il personale. E questo è esattamente ciò che deve fare l’Atcl.

Al Comune resta la proprietà delle mura, gli oneri per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, le spese di gestione e le formalità di rito.

I vantaggi è difficile capire quali siano e parlare di risparmi è del tutto ingannevole.

La sostanza, quella vera, che l’Assessore ha giustamente vergogna a confessare è che la direzione del Teatro, le sue scelte, la sua politica, non sono più nella nostra città. Esse si sono di fatto spostate a Roma”.

Lo ha dichiarato Fabrizio Barbaranelli.

 

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