Nei giorni scorsi gli avvocati Carlo Ricci Barbini e Arcangelo Guzzo, legali della signora Lidia Di Marcantonio, la  vedova del pensionato Luigino D’Angelo che si è ucciso dopo aver perso i risparmi investiti in obbligazioni della Banca Etruria, hanno presentato un esposto in Procura. Nella denuncia, si ipotizzano i reati di truffa e istigazione al suicidio. Ipotesi che la procura aveva già formulato e sulle quali , ora, avrà qualche particolare in più. La signora Di Marcantonio ha ricostruito gli ultimi mesi di vita del marito e le preoccupazione legate alle ormai tristemente famose obbligazioni subordinate che l’istituto aretino, dopo averle vendute, non voleva/poteva più riacquistare.

Sono stati indicati anche i nomi di tutti i dipendenti e funzionari con i quali Luigino D’Angelo parlò per cercare di riavere indietro almeno parte dei suoi soldi

 

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