Altra bufera giudiziaria per Monti, per il quale si affievoliscono le possibilità di un nuovo incarico.

Lo staff del ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, capitanato dal suo uomo di fiducia Luigi Merlo, è già al lavoro sui 334 curricula inviati dagli aspiranti presidenti per le Autorità portuali di sistema, così come previsto dalla riforma della governance di settore.

Secondo indiscrezioni, la metà delle auto-candidature pervenute al ministero entro il 4 settembre, non rientrerebbero nel criterio base previsto dalla norma, cioè la «comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale».

Tra le candidature scartate ci sarebbero anche tre aspiranti presidenti di Civitavecchia che non hanno mai avuto incarichi in passato di rilievo.

Delrio sta valutando personalmente quelle “valide”. Negli uffici di più Autorità portuali in Italia intanto si stanno aprendo dei dibattiti man mano che il testo della norma viene studiato dai funzionari degli enti, tanto che a breve, si parla del 15 settembre, proprio il giorno in cui il decreto entrerà in vigore, potrebbe esserci una riunione al ministero sul tema. Un primo punto sono proprio i criteri di “comprovata esperienza” che non riguardano solo i presidenti (e ovviamente ai segretari generali), ma stando all’art. 11 del decreto anche ai membri del comitato di gestione: nel board dei porti, Regioni e Comuni e Città metropolitane non potranno mandare chiunque, ma persone che abbiano lo stesso livello di preparazione dei presidenti.

Dubbi negli uffici che vanno verso l’accorpamento stanno sorgendo circa l’interpretazione dell’art. 8, che prevede l’istituzione degli Uffici territoriali portuali «presso ciascun porto già sede di Autorità portuale»: alla lettera quindi anche negli scali sede di Autorità di sistema, con qualche perplessità circa la duplicazione dei ruoli. Il decreto 169 è un testo che interviene sulla legge dei porti (la 84/94), ma pur modificandone sensibilmente i principi della governance , non ne stravolge l’impianto.

Intanto le prime caselle sarebbero state già contrassegnate con una X che significa OCCUPATO.

Genova è una partita chiusa, per La Spezia ancora no: Forcieri è dato fuori dai giochi e così sono piovute candidature: a Roma starebbero vagliando la candidatura di Gianluca Agostinelli, manager di Autamarocchi.

A Livorno salgono le quotazioni di Luciano Guerrieri, ora a Piombino, mentre per Civitavecchia c’è un nome forte coperto da massimo riserbo (anche se tutti sanno chi sarà l’ordine di scuderia è SILENZIO ASSOLUTO).

L’ex presidente Pasqualino Monti che sperava di poter tornare in pista da qualche parte, magari anche a Gioia Tauro sembra non avere più speranze.

A pregiudicare il suo status tre cose fondamentali, la prima lo stato di salute (lo psichiatra di Schettino ancora non ha fatto sapere se sia guarito o meno); la seconda le gravi azioni giudiziarie pendenti e tutt’altro che concluse (ancora in corso decine di interrogatori); la terza e ancora più determinante i suoi sponsor politici in caduta libera e senza il peso giusto per sostenerlo in questa battaglia dove il PD vuol fare la parte del leone.

Lui punterebbe a Napoli ma il governatore De Luca ha in mente altri nomi e molto più affidabili del suo.

In Sicilia regna la confusione, ma pare certo un ripulisti degli attuali, a cominciare da Palermo. Pesano anche le richieste di deroga. A Venezia Cancian è in ribasso e al ministero diverse fonti confermano che sarebbe arrivato anche il curriculum di Paolo Costa. Dei presidenti uscenti sono in molti ad aver mandato la candidatura. Due esperti del settore, Davide Maresca e Luigi Robba, direttore di Assiterminal, avrebbero inviato il proprio curriculum.
(Pagina redazionale a cura di www.etrurianews.it)

 

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