“Dunque il Comune ha chiuso i suoi Derivati, ma non si può sapere come. Questo almeno stando alle parole di Cozzolino, unico sindaco che accetta che un ente pubblico si faccia imporre il silenzio da una banca privata straniera.
Se l’operazione è chiusa, non possono esistere clausole di riservatezza di questo genere, vista la natura dell’Ente e del suo bilancio.
Personalmente non credo ai regali di Natale da parte di una banca straniera e trovo inusuale che una operazione pluriennale passata in Consiglio nel 2003 e poi nel 2005 venga smontata dal sindaco.
Ma Cozzolino deve affrettarsi a chiarire subito almeno tre cose:
come verranno pagati i mutui che costituivano il debito sottostante, all’epoca rimodulato
quali saranno gli impatti sul bilancio in corso e su quelli futuri
quanto è costata la consulenza sull’operazione e se la parcella è stata calcolata a percentuale.
Tra l’altro sarebbe bene che in queste cose si facesse “reggere la mano” visto che l’ultima volta che si parlava di soldi, all’Enel, ha indebitato il Comune per 10,5 milioni a partire daL 2023 dopo averne intascati 7,5 per salvare la poltrona dal default, firmando da solo una lettera di impegni”.

Lo ha comunicato Fabio Angeloni
Presidente del Forum Economia
PD Provincia di Roma

 

 

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