Per l’esponente PD la legittimità della designazione scricchiola in più punti. Il designato è un dipendente portuale (come Luciani che ha rinunciato). Ma davvero non avevano di meglio?
“Se non è una fake-news – dice Angeloni-,  è roba che neanche la  prima repubblica: l’attivista di partito che viene nominato ad un incarico manageriale per meriti politici e per aver portato 120 preferenze al M5S.
Significa che i cinquestelle sono molto interessatati solo e solamente all’occupazione… dei posti di potere e molto meno al successo dell’ Autorità di sistema dei porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta.
La persona indicata dal sindaco Cozzolino è organica al Movimento come consigliere comunale ed è un apprezzato e simpatico tecnico manutentore di gru della GTC con buona conoscenza dell’inglese e niente più.
Davvero non avevano di meglio? E’ questo il livello della classe dirigente che il M5S esprime per Civitavecchia?
Sotto il profilo della legittimità la designazione scricchiola in più punti: interpreta davvero al ribasso, anzi credo proprio sotto il minimo richiesto, “la comprovata   esperienza   e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei  trasporti e portuale” prevista peri membri del comitato alla stregua del Presidente (art.11 comma 2 del Decreto legislativo n. 169 del’agosto 2016).
In più il Cinquestelle designato è dipendente della GTC, la società che gestisce il parco gru e che è composta da quasi tutti gli operatori dello scalo ovvero Traiana, Intergroup (attraverso Interminal srl), Civitavecchia Fruit & Forest, Terminal Spa, CILP, CPR, Ant. Bellettieri & Co., Spedimar e Minosse.
Si tratta – prosegue- di ben dieci società che la nuova normativa indica come “partner dell’Authority” verso le quali il Comitato ha specifici poteri di delibera sulle autorizzazioni, sulle concessioni, sui canoni e sui controlli.
Va ricordato che di fronte a semplici dubbi di incompatibilità sollevati dall’Anac, per motivi del tutto simili, nei confronti del presidente della Compagnia Portuale lo stesso presidente Enrico Luciani, benché designato nel Comitato da Zingaretti, ha spontaneamente rinunciato all’incarico.
Non credo che il fortunato cinquestelle si appresti a fare altrettanto con altrettanta sensibilità” conclude.

 

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