“L’ennesima uscita di immotivata propaganda elettorale di MDP sul tema dell’acqua pubblica ci fornisce l’occasione per precisare che l’ordine del giorno presentato dal consigliere comunale Scilipoti è stato sostanzialmente emendato con l’eliminazione, tra l’altro, della parte in cui si prevedeva l’interruzione del passaggio del servizio idrico ad ACEA. La motivazione di questo emendamento è risultata chiara a tutti i consiglieri: la delibera con i nuovi ambiti territoriali che la Giunta Regionale si apprestava ad approvare non avrebbe consentito in alcun modo di cambiare i rapporti con i gestori esistenti. L’ordine del giorno, con questo ed altri emendamenti, è stato votato all’unanimità dal Consiglio Comunale e quindi anche dal consigliere Scilipoti che forse non ha ancora trovato il coraggio di dirlo ai suoi colleghi di partito.

Per quanto riguarda la delibera di Giunta Regionale con i nuovi ambiti territoriali, anche in questo caso le informazioni di MDP sono quantomeno imprecise. La Giunta Regionale infatti non ha ancora approvato l’atto e, forse, lo farà nelle prossime settimane, dopo il necessario passaggio nella commissione competente. In ogni caso anche l’approvazione “sulla carta” dei nuovi ambiti non cambierebbe nulla nella situazione del Comune di Civitavecchia e degli altri comuni del Lazio. Come scritto chiaramente nella delibera, infatti, la Giunta Regionale dovrebbe approvare, in un futuro non ben definito, un ulteriore atto con lo schema della nuova convenzione tra gli enti locali dei vari ambiti e tutto ciò a meno di due mesi dalle elezioni. Soprattutto la delibera in questione non dice nulla su come la Regione intenda chiudere i contratti con i gestori esistenti, tra i quali ACEA ATO 2 Spa, per passare alla gestione interamente pubblica dei nuovi ambiti.

Il Movimento 5 Stelle ha iniziato un tavolo per la ripubblicizzazione del servizio idrico che ho l’onore di presiedere come delegato all’ambiente della Città Metropolitana. In quella sede, ed in maniera condivisa con quanti da anni perseguono questo scopo, cercheremo di trovare la strada per raggiungere questo obiettivo e rispettare l’esito referendario del 2011.

Il Comune di Civitavecchia si è opposto al trasferimento del servizio idrico al gestore dell’ambito, richiesto con diffida formale proprio dalla Regione Lazio, e lo ha fatto con atti concreti, ossia un ricorso prima al TAR e poi al Consiglio di Stato, purtroppo entrambi persi. Dal momento che le sentenze definitive vanno rispettate, il Comune di Civitavecchia sta concretizzando il passaggio imposto nel migliore dei modi e cioè nel modo più vantaggioso per la comunità, ben consapevole che la battaglia per l’acqua pubblica deve proseguire su altri fronti”.

Lo ha comunicato  Matteo Manunta
Consigliere metropolitano M5S

 

 

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