“Malauguratamente, sabato e lunedì scorsi, due lavoratori che operavano sugli impianti della Multiutility capitolina dei servizi idrici ed elettrici, sono stati  le vittime di due distinti incidenti sul lavoro. Il primo incidente si è consumato sabato scorso presso l’impianto di raccolta della acque nere situato nei pressi del Centro di vendita all’ingrosso Commercity, a via G.Eiffel (zona ponte Galeria).

In sostanza un operaio dell’Acea del Settore Idrico-Ambientale, nel manufatto adibito al caricamento dei liquami industriali e dopo l’uscita dell’autospurgo dal recinto che delimita l’impianto, ha iniziato ad operare da solo -malgrado l’esistenza di norme sulla sicurezza del lavoro che lo impediscano (i lavori dovrebbero svolgersi con squadre di operai composte da almeno due operatori)- é salito sulla scala a servizio dell’impianto (probabilmente per riavviare la pompa di sollevamento delle acque reflue) cadendo rovinosamente dalla scala zincata d’accesso al manufatto finendo su una scala in disuso presente a terra. Il lavoratore  di Acea Ato2 spa ha corso un grande rischio (essendo da solo) quello di restare esanime a terra, con evidenti possibili conseguenze letali. Ferito è riuscito -con un sforzo sovrumano- a salire sulla autovettura di servizio con la quale è rientrato al Centro Operativo di Tor di Valle, sulla via del mare, dolorante ad una spalla e sfinito dallo shock post traumatico insorto per la caduta. I colleghi hanno immediatamente chiamato il 118 e un’autoambulanza l’ha portato all’ospedale Sant’Eugenio.

Il secondo incidente, invece, è accaduto in una cabina elettrica di Acea Distribuzione (la n.4484), in via Vallericca (zona Fidene). Il fattaccio è successo lunedì mattina ed ha coinvolto l’operaio di una ditta appaltatrice (operante per la società elettrica capitolina), inviato per bonificare la cabina elettrica (operazione prevista per scacciare i topi, etc.). Il malcapitato è stato folgorato da una potente scarica elettrica ed è caduto in terra da 3 metri. In questo caso è stato necessario l’intervento di una Eliambulanza per trasportarlo velocemente al Sant’Eugenio. L’operaio presentava estese bruciature, ma –fortunatamente- i danni a prima vista non ne mettevano in pericolo la vita. La scarica elettrica è avvenuta per la presenza di un cavo di bypass da 20mila volt dell’Enel nel manufatto dei dispositivi della rete di distribuzione Acea.

I due casi propongono connotati evidenti di specifiche responsabilità per il fatto che il dipendente Acea del Servizio Idrico-Ambientale non doveva operare da solo, mentre l’addetto Acea che accompagnava l’operaio della ditta appaltatrice doveva essere informato della presenza del cavo dell’Enel da 20mila volt in esercizio. Non è accettabile che i vertici Acea, puntino allo stravolgimento dello “regole d’ingaggio” delle attività sulle reti e sugli impianti aziendali, in nome di una  presunta “tecnologia digitale 2.0” che non si confà alle attività che i tecnici aziendali svolgono materialmente sul territorio. E’ ignobile il cinismo dell’attuale management nella gestione del personale della Società più importante di Roma-Capitale”.

Lo ha comunicato la  Segreteria Regionale UGL Chimici.

 

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